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Consumo di sale e rischio cardiovascolare

Il rischio cardiovascolare viene incrementato dal consumo poco attento di sale da cucina. In che modo? Facciamo chiarezza con Nowfarma

11/04/2023 12:07:00 | nowfarma

Sebbene si operi, al giorno d'oggi, una certa sensibilizzazione in tema di salute, alcuni rischi è bene sottolinearli: le patologie cardiovascolari, a tal proposito, costituiscono nei paesi industrializzati, la causa primaria di decesso. Ma quali sono i fattori alla base del rischio cardiovascolare? A prescindere da quelli non modificabili, quali la predisposizione, il sesso di appartenenza e l'età, sono tanti i fattori scatenanti, su cui agire col buon senso, a partire dal vizio del fumo, dalla sedentarietà e dagli eccessi alimentari. Tra questi, una dieta ipercalorica, ricca di grassi ed eccedente nell'apporto di sodio.

Ipertensione arteriosa e rischio cardiovascolare

Il consumo eccessivo di sale da cucina, e dunque di sodio (basti pensare che 1 g di sale da cucina contiene 400 mg di sodio), si correla fortemente all'ipertensione arteriosa, che rientra tra i principali fattori di rischio per le malattie cardiovascolari. Si è visto, nello specifico, come il superamento continuativo di certi valori di pressione arteriosa (140 massima, 90 minima) sia deleterio per la funzionalità cardiocircolatoria, associandosi al più marcato rischio di malattia coronarica e ictus.

Quanto sale consumare?

L'ipertensione dipende fortemente dalle cattive abitudini di carattere alimentare. Ridurre l'apporto di sodio, e dunque di sale, è il primo passo per combattere il problema, favorendo valori fisiologici. L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda di limitare il consumo di sale da cucina a circa 5 g al giorno, ovvero l'equivalente di un cucchiaino raso da caffè. In secondo luogo, è importante fare attenzione al "sodio nascosto", scrutando con attenzione le etichette degli alimenti.

Come sostituire il sale da cucina

La sapidità delle pietanze è un argomento spinoso, poiché non tutti sono pronti a modificare le proprie abitudini. Esistono, tuttavia, tanti espedienti interessanti. Avvalersi di erbe e spezie, ad esempio, è un modo salutare e fantasioso per ridurre l'utilizzo del sale da cucina, sperimentando nuovi sapori e diverse combinazioni. Può essere utile, in altri casi, ricorrere a prodotti alternativi, ben calibrati per ridurre l'apporto di sodio. Ecco la proposta di Nowfarma:

Nutrition & Sante' Italia Novosal 300 G: si tratta di un sale apportante potassio al 28,5%, indicato per un'alimentazione povera di sodio (nei soggetti che soffrono di ipertensione o in presenza di edemi dovuti a patologie del cuore, del fegato o dei reni). Il prodotto può essere utilizzato in sostituzione del sale comune, sia in cottura che a crudo. Per un utilizzo appropriato, è bene ricorrere alle indicazioni specifiche del medico.

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