Consumo di sale e rischio cardiovascolare
Il rischio cardiovascolare viene incrementato dal consumo poco attento di sale da cucina. In che modo? Facciamo chiarezza con Nowfarma
Sebbene si operi, al giorno d'oggi, una certa sensibilizzazione in tema di salute, alcuni rischi è bene sottolinearli: le patologie cardiovascolari, a tal proposito, costituiscono nei paesi industrializzati, la causa primaria di decesso. Ma quali sono i fattori alla base del rischio cardiovascolare? A prescindere da quelli non modificabili, quali la predisposizione, il sesso di appartenenza e l'età, sono tanti i fattori scatenanti, su cui agire col buon senso, a partire dal vizio del fumo, dalla sedentarietà e dagli eccessi alimentari. Tra questi, una dieta ipercalorica, ricca di grassi ed eccedente nell'apporto di sodio.
Ipertensione arteriosa e rischio cardiovascolare
Il consumo eccessivo di sale da cucina, e dunque di sodio (basti pensare che 1 g di sale da cucina contiene 400 mg di sodio), si correla fortemente all'ipertensione arteriosa, che rientra tra i principali fattori di rischio per le malattie cardiovascolari. Si è visto, nello specifico, come il superamento continuativo di certi valori di pressione arteriosa (140 massima, 90 minima) sia deleterio per la funzionalità cardiocircolatoria, associandosi al più marcato rischio di malattia coronarica e ictus.
Quanto sale consumare?
L'ipertensione dipende fortemente dalle cattive abitudini di carattere alimentare. Ridurre l'apporto di sodio, e dunque di sale, è il primo passo per combattere il problema, favorendo valori fisiologici. L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda di limitare il consumo di sale da cucina a circa 5 g al giorno, ovvero l'equivalente di un cucchiaino raso da caffè. In secondo luogo, è importante fare attenzione al "sodio nascosto", scrutando con attenzione le etichette degli alimenti.
Come sostituire il sale da cucina
La sapidità delle pietanze è un argomento spinoso, poiché non tutti sono pronti a modificare le proprie abitudini. Esistono, tuttavia, tanti espedienti interessanti. Avvalersi di erbe e spezie, ad esempio, è un modo salutare e fantasioso per ridurre l'utilizzo del sale da cucina, sperimentando nuovi sapori e diverse combinazioni. Può essere utile, in altri casi, ricorrere a prodotti alternativi, ben calibrati per ridurre l'apporto di sodio. Ecco la proposta di Nowfarma:
Nutrition & Sante' Italia Novosal 300 G: si tratta di un sale apportante potassio al 28,5%, indicato per un'alimentazione povera di sodio (nei soggetti che soffrono di ipertensione o in presenza di edemi dovuti a patologie del cuore, del fegato o dei reni). Il prodotto può essere utilizzato in sostituzione del sale comune, sia in cottura che a crudo. Per un utilizzo appropriato, è bene ricorrere alle indicazioni specifiche del medico.