Baby Blues: cos'è e differenze dalla depressione post partum
Le convenzioni sociali vogliono la nascita di un bambino come un momento di grande gioia. Non tutti si aspettano per la madre e donna un periodo di intenso cambiamento, che può portare a Baby Blues
Nonostante i numeri sommersi - di chi spesso non se la sente di raccontare il suo malessere - sono davvero tantissime le donne che, nel post partum, si ritrovano a fare i conti con la depressione e con il cosiddetto Baby Blues. Di cosa si tratta e come riconoscerlo attraverso i suoi sintomi. Ma, soprattutto, come prevenirlo e intervenirvi a rimedio. Il consiglio degli esperti di Now Farma.
Baby Blues, i sintomi tipici
Secondo alcuni studi, condotti a livello internazionale, ne soffrirebbe dal 7 al 12 % delle neomamme, tra la 6° e la 12° settimana dalla nascita del proprio piccolo.
Stiamo parlando della sindrome Baby Blues o Maternity Blues, anticamera della ben più conosciuta depressione post partum. Una condizione di forte instabilità emotiva, laddove episodi di gioia, si alternano con tutta facilità a crisi di pianto e di tristezza immotivata, facile irritabilità e nervosismo, insieme alla sensazione di non sentirsi all’altezza e di non vedersi come una buona madre.
Il Baby Blues esordisce in genere nei giorni subito successivi al parto e tende a risolversi da sé in tempi piuttosto brevi (circa due settimane). Non curato, tende però a evolversi in depressione post partum, per la quale può rendersi necessario un intervento di psicologia terapeutica.
Come prevenire e trattare il Baby Blues
Il consiglio per le madri alle prese con Baby Blues può essere quello di non chiudersi totalmente nella vita di casa - tra pannolini e biberon - pena la strada spianata verso l’intensa depressione post-partum. Concedersi di tanto in tanto anche attimi di inclusione e coinvolgimento sociale è importantissimo, per sé e per il piccolo. Alla pari del mantenimento della routine pre-maternità, che tiene a bada lo stress fisico e psicologico, con effetti benefici anche sul neonato. Il sunto? Quello di non rinunciare mai al benessere e al farsi coccolare dalle persone vicine, all’aprirsi per ricevere aiuti, senza il timore di non sembrare una buona madre.
Come capire che il Baby Blues è in realtà depressione
Se il senso di malessere che accompagna la neomamma non si esaurisce entro un mese dal parto, ma permane con ancora più sintomi, significa che è allora arrivato il momento di chiedere aiuto a un medico, poiché la semplice malinconia del Baby Blues potrebbe essere diventata una vera e propria forma di depressione, da curare per scongiurare atti lesivi per sé e per il piccolo.